Come la tecnologia cambia il nostro modo di lavorare

Quand’ero ragazzo ricordo che già si parlava di “telelavoro”, ma come di qualcosa di distante, futuristico, che forse un giorno sarebbe diventato una realtà relativamente diffusa, ma solo in poche nicchie.

Oggi, come in vari altri settori, la realtà ha superato l’immaginazione e la tecnologia ha reso non solo possibile, ma assolutamente familiare e, a tratti banale, quello che pochi anni fa ci sembrava mera fantascienza.

La tecnologia ha cambiato molti lavori, anche quelli che potremmo definire più “tradizionali”. Se poi parliamo di chi lavora principalmente, se non esclusivamente, attraverso l’uso dei un computer o altri device connessi alla rete, questo appare ancor più evidente.

Tra le grandi innovazioni, o meglio rivoluzioni, che negli ultimi anni hanno coinvolto un notevole numero di lavoratori, c’è quella che non si è più legati, necessariamente, ad un luogo di lavoro.

Naturalmente, ci sono e ci saranno sempre lavori che richiedono la presenza, in una precisa sede, ma chi lavora online, come web designer, sviluppatori, redattori, traduttori, SEO, ecc. Potenzialmente potrebbero spostarsi ogni giorno senza che clienti o collaboratori neppure se ne accorgano.

Non so se conoscete il sito nomadidigitali.it, si tratta di una delle risorse italiane più interessanti per chi vuole viaggiare e, in contemporanea, continuare a lavorare, grazie alla rete.

Diventare un nomade digitale o un nomad worker, forse è una scelta un po’ “estrema”, d’altra parte non è detto che solo il lavoro ci leghi ad un luogo, ci sono anche la famiglia, gli amici, le nostre abitudini, ecc.

Tuttavia tutti, o almeno chi fa determinati lavori ad alto tasso tecnologico, possono diventare, magari per brevi periodi, dei lavoratori nomadi.

Io ad esempio, non viaggio molto, più che altro per pigrizia, ma un paio di settimane fa ero a Bologna, e al momento mi trovo in Sicilia, ci rimarrò fino a metà novembre, prima di far ritorno a Venezia, e nel mentre continuerò, come nulla fosse, a portare avanti i progetti ai quali sto lavorando in questo periodo, magari mentre mi gusto una granita o un cannolo.

E a te, la tecnologia ha cambiato il tuo modo di lavorare?

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