YouTuber, Instagramer e simili, lavori o solo etichette provvisorie?

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Una volta, alla domanda “che lavoro fai?“, o alla sua variante “di cosa ti occupi?”, si sentivano risposte del tipo, il muratore, il falegname, il medico, il pompiere, l’astronauta, il presidente del consiglio, oggi invece ci potremmo sentir rispondere “fashion blogger”, “YouTuber”, “Instagramer”, “Social Media qualcosa”. Dove abbiamo sbagliato, in quale punto delle linea temporale è stato calpestato un insetto innocente? Perché? Perché?

Scherzi a parte, in questo periodo ho, per mia scelta, non dei miei clienti, un po’ più di tempo libero, e quindi mi ritrovo a riflettere su varie cose, spesso interessanti, altre volte delle cavolate. Le cose interessanti le tengo per me, le stupidaggini le condivido scrivendoci dei post per questo blog. Questo post nasce così, da una riflessione, semi-seria (per così dire).

Il punto di partenza è, ma fare lo YouTuber, o l’Instagramer è un lavoro? Io conosco persone che con questi ed altri strumenti ci campano, e anche bene, ma la mia attenzione non si vuole concentrare sull’aspetto economico, seppur interessante, quanto piuttosto sull’opportunità di utilizzare determinate “etichette”.

Chi è uno YouTuber?

YouTuber, Instagramer e simili, lavori o solo etichette provvisorieLo YouTuber è quello che fa video su YouTube (ma va), o più in generale che è iscritto alla piattaforma e partecipa alla vita della stessa. Ci sono YouTuber che hanno trasformato la loro passione in lavoro, o almeno in un secondo lavoro (diversificare è importante).

Ma se domani YouTube chiudesse, o cambiasse nome? Non sarebbe più prudente dire che si è dei Video Maker (o che si fanno video insomma). Il lavoro non è essere uno YouTuber, è fare video, che al momento si condividono su YouTube (e magari non solo). Domani potreste condividere quegli stessi video, o altri, attraverso diversi canali.

Se poi, come capita a molte “web star”, avete sia una pagina Facebook, che un canale YouTube, che un profilo Instagram, e avete frotte di fan, follower, amici, parenti e servitori su tutti questi canali/social/piattaforme, come fate a scegliere cosa siete, lo fate in base al numero di follower?

Se avete più seguaci su YouTube siete YouTuber, se invece li avete su Instagram siete Instagramer? E al cambiare dei numeri, cambia il vostro lavoro/etichetta? Se il modo nel quale vi definite, fosse legato a quello che fate, e non al canale di distribuzione, tutto sarebbe più facile, non credete?

Anticipo una possibile obiezione: “ma io uso Instagram, ma non sono un fotografo professionista, non posso dire che faccio il fotografo”. Il tuo lavoro, amico caro, non è fare il fotografo, se usi Instagram (bene), il tuo lavoro è raccontare storie, ma ti prego non rispondere a “che lavoro fai”, con un “sono uno storyteller”, di che ti occupi di comunicazione, PR, che fai il cantastorie, quello che vuoi, ma storyteller di lavoro, no!

N.B.:

Riflessioni e pensieri sparsi, liberi e cazzeggianti. Non c’è nessun riferimento a persone o personaggi mitologici. Nessun YouTuber, Instagramer, o social media coso è stato maltrattato durante la redazione di questo articolo.

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