La mia ricetta per il link building “etico”

link building

Stavo cercando un’idea per un nuovo post sul mio blog, avevo un paio di argomenti che mi sarebbe piaciuto trattare e che tratterà presto, ma a dire il vero nessuno di questi mi entusiasmava particolarmente, diciamo che non sentivo “l’urgenza” di scriverne.

Poi, all’improvviso, m’è venuta un’idea, nel post di oggi vi parlo di link building.

Come m’è venuta quest’idea? Beh, l’argomento è sempre molto caldo e, come penso capiti a molti blogger, webmaster, proprietari di siti, ecc. le richieste di scambiare, comprare, vendere, barattare, regalate link, sono piuttosto frequenti.

Inoltre di recente un cliente m’ha contattato per migliorare il suo posizionamento su Google e quando mi vengono fatte queste richieste io cerco sempre, prima di parlare di cifre, di dialogare col cliente, definirne gli obbiettivi, e spiegargli come procederà. Solo poi si parla di cifre e si cerca un accordo.

Operando così mi trovo a dover spiegare, che oggi come oggi, non basta comprare qualche link in giro, magari per pochi euro, ma anzi che farlo potrebbe portare più danni che benefici.

Mi sono allora trovato a riflettere su come si possa fare oggi link building, farlo bene, in modo etico ed efficace.

Per prima cosa però, casomai qualche lettore non lo sapesse, spiego molto brevemente cos’è il link building e come questa pratica s’è evoluta e sta ancora evolvendosi.

Come ho detto anche in altri post, Google è in Italia, così come in molti altri Paesi, il motore di ricerca più usato, quello che permette ai siti di ricevere gran parte del traffico in target che poi può diventare fonte di reddito, se il visitatore diventa cliente. Essere presenti in Google è molto importante, ma non basta esserci, bisogna arrivare in prima pagina per le parole chiave di nostro interesse.

Google è diventato un colosso delle ricerche online perchè ha sviluppato un nuovo approccio che s’è rivelato vincente. Un tempo, prima di Google, i motori di ricerca erano molto approssimativi. In particolare la difficoltà maggiore, cresciuta nel tempo con l’aumentare dei siti web, era quella di mettere in ordine i siti che soddisfacevano una data ricerca. Se 1000 siti parlano di tende da doccia, come si fa a decidere quali di questi vanno in prima pagina, quali in seconda, ecc..? E come si può decidere quale deve essere il primo in assoluto, quindi quello che non solo soddisfa la ricerca, ma è meritevole di essere consigliato prima di altri?

Google per fare questa scelta ha deciso di contare i link in entrata, determinando così la popolarità di un sito. A parità di altri elementi, se 100 pagine segnalano il sito A, mentre solo 10 segnalano/likano il sito B evidentemente il sito A è migliore, più popolare, più affidabile, più interessante, quindi maggiormente meritevole di apparire tra i risultati, prima del sito B.

Questo sistema ha rivoluzionato il mondo delle ricerche online, e dato a Google un enorme vantaggio sui suoi concorrenti.

Nel tempo però questo sistema è stato sfruttato per posizionare anche siti di scarsa qualità e utilità.

Infatti non è difficile produrre dei link, in modo “artificiale” così da aumentare il proprio ranking. È possibile aprire dei siti (blog, forum, ecc. solo allo scopo di linkare la pagina che si vuole posizionare, oppure acquistare dei link da siti già online. Si può farlo contattando direttamente i proprietari o affidandosi a consulenti o aziende specializzate.

Google, naturalmente, non è rimasto a guardare e negli anni ha escogitato varie strategie per premiare i siti con link spontanei (naturali) e dare minore peso, o addirittura penalizzare, quelli che avevano acquista i link, o avevano fatto degli scambi.

Il modo di fare link building, ovvero di costruire la propria popolarità in rete, è quindi cambiato nel tempo, passando dalla ricerca della quantità a quella della qualità e della naturalezza.

Vediamo ora come fare link building oggi senza incorrere in penalizzazioni

In realtà quello che scrivo non vale solo oggi, alcuni concetti infatti, nonostante la rapidissima evoluzione del web, sono validi da sempre.

La cosa più importante da capire, secondo me, è che bisogna rispondere alle persone, dando loro informazioni, servizi, rispondendo a dei bisogni, a delle curiosità. Bisogna offrire delle risposte di qualità, dando valore.

Quando si parla di contenuti di qualità, e se ne parla molto, non si deve pensare che questo significhi esclusivamente testi scritti senza errori e, possibilmente, originali. L’originalità poi, non va considerata come “quel tanto che basta” per non far scattare l’algoritmo che penalizza i contenuti duplicati.

Insomma bisogna fare qualità, ma farla sul serio. Un contenuto di qualità, non solo deve essere scritto bene, ma deve essere interessante, deve arricchire chi lo legge, deve avere personalità, far riflettere, incuriosire, divertire, stupire… Deve lasciare il segno. Deve rispondere ad un bisogno, deve arricchire chi lo legge.

Se chi visita il vostro sito lo considera solo una perdita di tempo, un sito magari bello graficamente e con testi ben scritti, ma banali, freddi, privi di personalità e, sostanzialmente, inutili, di sicuro non lo segnalerà sul proprio blog o sui suoi profili nei social network, di sicuro non ne parlerà agli amici.

Se chi visita il vostro sito lo trova veramente utile, originale, interessante, magari perfino sorprendente per la quantità e la qualità di quello che offrite, ecco che vi arriveranno dei link, dei commenti, delle interazioni autentiche, che piacciono a Google, ma che soprattutto saranno importanti per voi e per il vostro business.

Il pensiero con cui vi saluto è proprio su questo argomento. Ricordatevi di lavorare, scrivendo i testi, pubblicando foto, video e offrendo servizi, che possano essere “importanti” per i vostri visitatori umani, non per i motori di ricerca, il fatto che Google vi riconosca come una fonte autorevole non è il vostro obbiettivo, ma sarà una conseguenza. Voi non siete interessati a vendere i vostri prodotti o servizi a Google, ma alle persone. Ricordatelo sempre.

In sintesi: Come si fa link building in modo “etico”?

Si deve lavorare sui propri contenuti e, più in generale, sulla propria presenza online. Si deve diventare delle risorse davvero utili.

A quel punto i link, quelli veri, quelli naturali, arriveranno da soli.

Se poi ritenete di avere già un sito che è davvero interessante e utile, ma nessuno vi linka vi consiglio di leggere questo post:

http://www.agenziaseo.com/perche-nessuno-linka-il-tuo-sito/

Se il problema persiste (come dice il medico) contattatemi e cercheremo assieme una soluzione.

Altro possibile scenario. Vi hanno linkato, ma da un sito di bassissima qualità e questo link potrebbe farvi più male che bene. Nessuna paura, potete rifiutare i link che non volete Google consideri. Per farlo seguite la procedura spiegata qui:

https://support.google.com/webmasters/answer/2648487?hl=it

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