Credo che i Social Network siano uno strumento fantastico, grazie ai social ho conosciuto molte persone in gamba, ho trovato clienti e collaboratori, ho riallacciato i contatti con vecchi amici che avevo perso di vista, e ho anche trovato l’amore.
Come tutti gli strumenti però molto dipende da come li si usa. Spesso si parla di lato oscuro dei Social, ma in realtà ad avere un lato oscuro, o meglio tante sfaccettature, più o meno ombreggiate, sono le persone, non gli strumenti che queste usano per comunicare.
Una delle attività più diffuse sui maggiori Social Network è la lamentala, ci si lamenta praticamente di tutto (il tempo, la politica, i social stessi), tanto che alcuni hanno anche suggerito di introdurre una sorta di “tassa” sulla lamentela, un possibile modello di business che in effetti garantirebbe ai Social Network lunga vita (e prosperità).
Personalmente non amo molto lamentarmi, e in generale sfogarmi sui social network, l’altro giorno ci riflettevo, e ho pensato che quelle riflessioni potessero diventare un post sul mio blog. Eccolo lo state leggendo ora.
Perché non mi lamento sui social (e perché forse anche voi non dovreste):
- Tutto sommato le cose non mi vanno così male (pensiamo positivo)
- Non voglio far sapere al mondo intero quando sono giù di morale
- Uno sfogo ci può stare, ma lamentarsi ogni giorno per qualcosa è esagerato
- Personalmente credo che chi si lamenta sempre, di tutto, è uno sfigato
- Non sento il bisogno di raccontare tutto quello che faccio, e preferisco raccontare le cose belle
- Alcune delle persone che mi fanno incazzare mi seguono sui social, meglio evitare incidenti diplomatici
- Se sono stressato, esco a fare una passeggiata, non rimugino davanti al pc
- Se mi voglio sfogare o confidare, lo faccio al bar con qualche amico in carne ed ossa
In conclusione
Detto questo, capisco bene che una valvola di sfogo è utile, se non necessaria, quindi può capitare a tutti, di affidare alle condivisioni sui Social qualche lamentela o invettiva, l’importante, secondo me, è che questa non sia l’unica tipologia di contenuto che producete, perché alla lunga, diciamolo chiaramente, rompete le… scatole.