Sono ancora in ferie, e quindi abbiate pazienza, questo post è più che altro una discussione da bar, tra amici, quindi se dico qualche cazzata abbiate pietà.
Ho iniziato ad avvicinarmi al web nel 1999-2000 lavorando come web writer per un noto portale italiano, all’epoca non pensavo che quello, o qualcosa di anche lontanamente simile, sarebbe potuto diventare il mio lavoro a tempo pieno, ma quasi da subito capii le enormi potenzialità della Rete, anche nel produrre (per così dire) ricchezza.
Ho iniziato scrivendo, ma nel tempo mi sono dedicato a varie altre attività, quasi da subito mi ha molto appassionato la SEO, ho poi iniziato a studiare PHP e altri linguaggi. In alcuni periodi mi sono dedicato soprattutto al web marketing, in altri allo sviluppo di applicazioni web, l’unica attività che ho sempre continuato, affiancandola alle altre, è stata la scrittura.
Prima che prendessero piede i social network, frequentavo vari forum di discussione dedicati al lavoro online, nei quali confluivano professionisti di vari tipo, dai grafici ai programmatori, passando per SEO, copywriter, community manager e web cosi vari.
Qualche anno fa, avviai una mia personale riflessione. Nel tempo ho conosciuto tanti professionisti, più o meno in gamba, alcuni sono ancora in circolazione, anche se risentono della crisi, altri hanno avuto successo, creando delle società molto conosciute, altri ancora hanno gettato la spugna, e si sono decisi a cambiare lavoro.
Naturalmente molto dipende dal singolo, ci sono persone più in gamba, ma anche chi, pur dotato di grandi capacità e competenze non riesce per varie ragioni, a sfondare. La mia riflessione è stata però un po’ diversa. Ho diviso tutte le professioni del web in tre grandi macro aree. La prima comprende tutti quelli che operano nella “grafica” (online, offline, cartacea, web, flash, html5, tutto). La seconda grande area è quella della “programmazione” (web, app, ecc. in qualsivoglia linguaggio). In fine avevo individuato una terza area, quella del “marketing”, che comprende SEO, social media, email marketing, ecc. Una semplificazione così estrema da essere in odore di banalizzazione, ma era solo una mia sorta di “sega mentale”.
Più di recente, ripensandoci, avevo “scordato” una quarta area fondamentale, ovvero quella dei contenuti. Ma anni fa, quando feci questa riflessione proprio non mi venne in mente.
Una volta definite queste tre grandi aree, cercai di infilarci dentro i tanti professionisti che avevo conosciuto, anche se spesso solo virtualmente, negli anni.
Il passo successivo è stato vedere quanti tra i “grafici” continuavano a lavorare, quanti avevano cambiato lavoro, quanti si erano “ampliati”, magari fondando una loro società. Stesso discorso per “programmatori” e “marketer”.
Anche se limitata alle mie sole conoscenze, che comprendono comunque diverse decine di professionisti, devo dire che negli ultimi 10/15 anni, appare evidente come, chi si occupava di programmazione o grafica, nella gran parte dei casi sia “cresciuto” meno, rispetto a chi si è interessato al marketing, inteso in senso esteso, estremamente esteso.
Dovrei rifare “i calcoli” inserendo anche chi si occupa di contenuti, visto che lo faccio anche io. Ad ogni modo questa semplice, e banale, riflessione, da bar sport, è tra le ragioni che mi ha portato nel tempo a dedicarmi meno allo sviluppo (di grafica non mi sono mai occupato) e più di web marketing, con particolare interesse per la SEO (che d’altra parte mi ha sempre affascinato, fin da quando per le mie ricerche online usavo Altavista).
Questa pippa mentale agostana si ricollega poi ad un’altra riflessione. Ci sono in giro “marketer” che si lamentano della crisi, che in alcuni casi fanno letteralmente la fame, che non arrivano a fine mese. Naturalmente, come detto, ogni persona è diversa, e così le relative situazioni personali e professionali. Ma personalmente un esperto di “marketing” in ogni sua forma, che non guadagna, è per me un po’ come un dietologo obeso, o un esperto nei trattamenti contro la calvizie, completamente pelato.
Se uno è specializzato nel rendere visibili progetti online, e nel renderli remunerativi, mi pare strano che debba affrontare grossi problemi economici.
Tutto questo non significa che se volete fare i soldi lavorando online dovete dedicarvi esclusivamente al marketing, potete ottenere successo con la grafica, con la programmazione, con i contenuti, e in molti altri modi. Di certo però chi per lavoro fa guadagnare i suoi clienti, dovrebbe (secondo me) riuscirci anche con se stesso.
2 pensieri su “Le professioni del web e chi guadagna davvero online”
Riflessione buona e giusta :) Ognuno ha le sue riflessioni e la sua storia, ma è importante sempre evolversi o cercare di imparare cose nuove. Poi, non saremo tutti marketer (altrimenti il mercato si inflazionerebbe e non guadagnerebbe più nessuno), ma un sito ha necessità di più professionalità per andare avanti :)