Sarà uno spettacolo di novanta minuti, ripreso da circa 160 canali televisivi di tutto il mondo, che potranno ritrasmetterlo in diretta o in differita, integralmente o sintetizzato. Si tratta della proclamazione delle nuove sette meraviglie del mondo, un’iniziativa lanciata da un dinamico ed eccentrico svizzero, Bernard Weber, e tra le quali figura in finale il Colosseo di Roma. Il progetto pur avendo anche fini commerciali intende diffondere nell’umanità la conoscenza di meravigliosi siti storici, artistici o turistici, oltre a dedicare parte degli introiti alla ricostruzione dei Buddha di Bamiyan, distrutti dai talebani in Afghanistan, hanno annunciato a Lisbona i responsabili del programma.
La data prescelta è quella del 7/07/2007, un omaggio al magico numero sette, e il luogo dell’evento sarà lo stadio del Benfica, nella capitale portoghese. Lo spettacolo, organizzato dall’impresa locale Realizar, costerà 12 milioni di euro e offrirà una grande varietà di artisti, figuranti e soluzioni di alta tecnologia. Fra gli artisti che parteciperanno a questo spettacolo, figurano Josè Carreras, Alessandro Safina, Joaquin Cortes, Dulce Pontes e molti altri. Sono stati invitati capi di stato e primi ministri, ministri degli esteri e sindaci, più un gran numero di personalità della politica e dello spettacolo. Lo stadio, costruito per l’Euro 2004, ha una capacità di 65.000 spettatori, ma i biglietti in vendita, a prezzi compresi fra 55 e 140 euro,saranno solo 50.000. A votare liberamente sono i cittadini di tutto il mondo, e, anche se esistono alcuni sistemi differenti di portata marginale, il voto più diffuso è quello via Internet, e con l’indicazione obbligatoria di sette delle 21 meraviglie moderne finaliste. Finora sono stati convalidati quasi 50 milioni di voti. Parallelamente il Portogallo, che non è presente fra i 21 finalisti, ha lanciato un programma analogo per l’elezione delle sette meraviglie portoghesi. I 21 monumenti finalisti, scelti da un gruppo di sette esperti internazionali, sono l’Acropoli di Atene (Grecia), l’Alhambra di Granada (Spagna), i templi di Angkor Wat (Cambogia), le rovine maya di Chichen Itzà (Messico), la statua del Cristo Rendentore di Rio de Janeiro (Brasile), il Colosseo di Roma (Italia), le statue dell’isola di Pasqua (Cile), la torre Eiffel di Parigi (Francia), la Grande muraglia (Cina), Santa Sofia di Istanbul (Turchia), il tempio di Kiyomizu a Kyoto (Giappone), il Cremlino di Mosca (Russia), le rovine inca di Machu Picchu (Perù), il castello di Neuschwanstein in Baviera (Germania), le rovine di Petra (Giordania), le piramidi di Giza (Egitto), la Statua della libertà di New York (USA), il monumento preistorico di Stonehenge (Gran Bretagna), l’Opera di Sydney (Australia), il Taj Mahal di Agra (India), e il complesso urbano di Timbuktu (Mali). Le piramidi d’Egitto sono l’unica delle sette meraviglie del mondo antico a essere tuttora in piedi e a concorrere fra le nuove sette meraviglie moderne. Mentre altri paesi hanno accolto con grande favore la designazione di loro monumenti, per orgoglio e in vista di una favorevole pubblicità turistica, le autorità egiziane hanno mostrato grande freddezza di fronte all’idea di sottoporre le loro gloriose piramidi a una nuova competizione.